La mia esperienza
Questo aspetto della transizione sessuale deve essere affrontato con estrema
cautela; mantenere il posto di lavoro e un sereno rapporto con i colleghi
è un obbiettivo irrinunciabile. Non possiamo nasconderci che i timori
dei datori di lavoro e i pregiudizi dei colleghi possono avere conseguenze
devastanti, i casi di accettazione solidale sono comunque frequenti. Il livello
socio-culturale dell'ambiente, le vostre capacità professionali e il
grado di stima e simpatia di cui godete sono fattori determinanti.
Io ho adottato un metodo molto graduale: inizialmente ho confidato la mia
condizione ad alcuni colleghi particolarmente amichevoli per verificarne la
reazione, successivamente mi sono rivolta ad alcuni fornitori e clienti scelti
tra chi conoscevo da lungo tempo; le reazioni sono state tutte di comprensione
e interesse, bisogna considerare che, in generale, le confidenze riducono le
distanze umane e rendono le persone più disponibili.
A questo punto ho affrontato l'argomento con il mio direttore, in modo
informale durante un viaggio di lavoro; ho così potuto valutare i
possibili timori dell'azienda molto prima dell'inizio del "Real Life
Test".
Quando ho deciso di iniziare il RLT ne ho di nuovo parlato con il direttore e
gli ho consegnato una lettera di spiegazioni per il titolare, ho sottolineato
che non volevo imporre la mia decisione ma mi sarei attenuto alle loro
decisioni; la risposta è stata estremamente confortante: non mi è
stato posto nessun ostacolo e ho ricevuto ampie attestazioni di
solidarietà e di stima per il mio coraggio. Abbiamo concordato la
distribuzione di una lettera a tutti i colleghi per informarli di cosa sarebbe
successo e affermare il consenso dell'azienda; pochi giorni dopo mi sono
presentata al lavoro in abiti femminili sportivi, poco caratterizzati,
gradualmente ho aggiunto altri elementi al mio aspetto e oggi posso presentarmi
in assoluta libertà.
La risposta dei miei colleghi alla notizia è stata positiva oltre le
più rosee previsioni, ho ricevuto molte attestazioni di
solidarietà e amicizia e nessuna reazione ostile. Non ho chiesto a
nessuno di chiamarmi Valeria ma ho iniziato a presentarmi con il nuovo nome e
ad usare l'aggetivazione femminile, gradualmente tutti si sono adeguati e ora
anche le comunicazioni ufficiali sono destinate a Valeria; e considerate che
tutto si è verificato in pochi mesi.
Mi rendo conto che la mia esperienza non può essere generalizzata, ma
testimonia che un risultato positivo è possibile, anche se non so dirvi
quali fattori hanno reso tanto facile a me quel che per altri è stato
impossibile.