Ci si deve aspettare che si senta tradita, è una reazione
comprensibile: crederà che le abbiate nascosto intenzionalmente la
vostra condizione per tentare comunque di avere una vita maschile. Convincerla
che la consapevolezza della vostra identità di genere è maturata
nel tempo e dopo un lungo lavoro di indagine psicologica è,
generalmente, un arduo compito.
Sono convinta che il metodo migliore sia quello di farla subito partecipe del
vostro travaglio interiore coinvolgendola nel percorso di analisi: otterrete
così un graduale avvicinamento alla vostra realtà interiore; la
qualità del legame affettivo è comunque essenziale nel
determinare l'evoluzione del rapporto coniugale in un rapporto fraterno.
La mia esperienza e quanto conosco di altre vicende mi portano a fare alcune
considerazioni sulle caratteristiche delle nostre partner: fra di loro sono
molte quelle che apprezzano soprattutto le nostre qualità femminili;
indagando alcuni casi (compreso il mio) è possibile riscontrare due
motivazioni principali:
Il problema delle ripercussioni della transizione su mio figlio è
stato indagato e analizzato con le mie psicologhe per lungo tempo: era
chiaramente l'aspetto che presentava le maggiori incognite e si temeva potesse
avere conseguenze emotive e sociali catastrofiche. Contemporaneamente la mia
compagna ha avuto regolari colloqui con una psicologa specializzata in problemi
dell'età evolutiva.
Nel tentativo di immaginare le possibili conseguenze ci siamo ovviamente
affidate a quanto si conosce della psicologia infantile e alla scarsa casistica
documentata. Le situazioni come la nostra non sono particolarmente rare ma non
sono mai state indagate scientificamente: considerate che l'analisi
medico/psicologica del transessualismo inizia solo negli anni '60; per fornirvi
altre e imparziali informazioni sull'argomento: troverete tra i documenti la
traduzione di un capitolo di un testo americano abbastanza recente. Quel che
appare chiaro è che la capacità di accettazione decresce con
l'aumentare dell'età ed è minima durante l'adolescenza: il
bisogno di accettazione sociale dei ragazzi è tale da portarli a
rifiutare qualsiasi cosa li possa compromettere agli occhi dei compagni.
Fortunatamente mio figlio è stato informato a soli 5 anni: i bambini di quest'età sono
ancora, fortunatamente, poveri di pregiudizi, non hanno nessuna
difficoltà ad accettare qualsiasi spiegazione gli venga fornita da una
persona degna della loro fiducia. Inoltre il transessualismo è
facilmente chiarito attraverso la distinzione tra corpo e anima, considerando
che il concetto di anima è sempre presente nella mentalità
infantile; in realtà i bambini sono portati istintivamente a concedere
un'anima a qualsiasi cosa, comprese quelle palesemente non viventi. Prima di
affrontare l'argomento ho aspettato che la terapia ormonale avesse qualche
effetto per dare concretezza a quanto gli dicevo, volevo evitare un discorso
completamente astratto che sarebbe sembrato una favola.
Quando, con l'apprensione che potete immaginare, ho affrontato l'argomento con
mio figlio per spiegargli le particolari caratteristiche di suo padre e i
cambiamenti corporei che si dovrà aspettare, ho avuto la conferma delle
mie convinzioni: per un bambino la cosa veramente importante è la
solidità del legame affettivo con i genitori, non c'è nessun
trauma.
La sua reazione è stata di interesse: mi ha rivolto qualche domanda e ha
ironizzato simpaticamente sul fatto che mi si sarebbe sviluppato il seno. Un
bambino può tranquillamente accettare un padre "donna"
purché la situazione gli venga chiarita serenamente, come un fatto
possibile anche se raro, e la qualità del rapporto affettivo non venga
messa in dubbio. La consapevolezza che papà "ha l'anima da
femmina" è semplicemente entrata nel suo panorama familiare;
è stato il più veloce ad abituarsi al mio nuovo nome: con mio
grande piacere mi chiama Vale e usa termini al femminile, dimostrando
così l'estrema duttilità infantile e la totale mancanza di
resistenze interiori.